La casa passiva (Passivhaus in tedesco) è un’abitazione, o un edificio ad altra destinazione, in grado di assicurare comfort termico senza la necessità di installare impianti di riscaldamento convenzionali (caldaia, termosifoni, stufa, camino).
L'edificio passivo è caratterizzato da sensibili riduzioni dei consumi energetici.
Alla base di tutto sta una attenta progettazione che consenta, sulla base delle esigenze architettoniche, estetiche e funzionali, di ottimizzare i guadagni "passivi" solari ed interni, ed il recupero del calore. La riduzione al minimo delle dispersioni termiche si rivela vantaggiosa anche nel periodo estivo, quando l'esigenza è quella di mantenere gli ambienti interni freschi: questo è possibile studiando preliminarmente orientamento, aggetti ed ombreggiamenti degli elementi trasparenti.

L'istituto di case passive tedesco PHI (Darmstadt) considera una costruzione passiva se questa soddisfa i seguenti requisiti:

fabbisogno energetico utile richiesto per il riscaldamento ≤ 15 kWh/(m²a)

carico termico invernale ≤ 10 W/m²

fabbisogno energetico utile richiesto per il raffrescamento ≤ 15 kWh/(m²a)

carico termico estivo ≤ 10 W/m²

tenuta all'aria n50 ≤ 0,6/h

fabbisogno energetico primario di energia ≤ 120 kWh/(m²a)

UN CONTROLLO DEL PROGETTO IN TUTTE LE FASI, PER NON AVERE SORPRESE...
Per progettare e realizzare una casa passiva occorre concentrarsi maggiormente su qualità e dettagli rispetto ad una normale casa (anche se questa sia prevista in "classe A"). In tutte le fasi, già a partire dalla fase preliminare bisogna tenere conto di aspetti che possano condizionare il risultato finale dal punto di vista di confort e di consumi. Il fabbisogno energetico deve essere già valutato in fase progettuale, volendo con apposito software PHPP (rilasciato su licenza dall'Istituto PHI) tenendo possibilmente conto anche di usi ed abitudini dei futuri occupanti. I ponti termici devono essere controllati ed "evitati", studiando soluzioni progettuali ad hoc o adottando nuove soluzioni tecnologiche presenti sul mercato.  Durante la fase di costruzione si deve verificare la veridicità dei dati progettuali, ad esempio con il Blower-Door-Test (secondo la UNI EN 13829; il valore n50 ottenuto dal collaudo non deve superare 0,6 h−1) della costruzione grezza (a rustico) per verificare l'ermeticità del volume riscaldato.

UNA CASA ERMETICA? POI NON POSSO APRIRE LE FINESTRE E SI SOFFOCA!
L'ermeticità del volume riscaldato comporta la necessità di adottare un sistema di ventilazione meccanica forzata. Tra i diversi modelli sul mercato per uso domestico, si può puntare a quelli più efficienti che prevedono il recupero del calore con scmabiatore entalpico a flusso incrociato, e con opzione di regolazione dell'umidità degli ambienti domestici.
L'aria sarà sempre 'fresca' ma 'calda', nella stagione invernale, grazie al sistema di ventilazione (a bassissimo consumo energetico.
L'aria sarà 'fresca' e 'fresca' nella stagione estiva. Volendo si può già prevedere in fase progettuale estiva l'abituale apertura delle finestre per sfruttare l'effetto camino serale per raffrescare l'aria naturalmente. In alternativa si può predisporre un sistema di raffrescamento aggiuntivo.